28 maggio 2009

Correlazioni /2

Date un'occhiata a questa lista:
  • Il prezzo del pesce nel mercato di Billingsgate e la lunghezza dei piedi in Cina
  • Il numero di crimini violenti e di chiese in una città
  • La qualità della scrittura degli studenti e la loro altezza
  • Il prezzo delle azioni e i cicli delle macchie solari
  • L'accuratezza dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e la presenza di aerei nemici
  • Il fumo e il cancro ai polmoni
  • L'uso moderato di alcool e una salute migliore (rispetto agli astemi)
Cos'hanno in comune le varie voci? Sono tutti casi per i quali è stata dimostrata l'esistenza di correlazioni tra due fenomeni. Ma, come dicevamo, è molto insidioso tentare di stabilire legami di causa-effetto fra eventi correlati. Tra quelli in questa lista, solo uno è un caso in cui è stata accertata l'esistenza di un legame causale. In un caso, non esiste una spiegazione certa della correlazione, ma sarebbe ridicolo pensare che possa derivare da qualche influsso fisico nascosto. Per tutti gli altri, infine, la correlazione può essere spiegata in vari modi, ma i fenomeni non sono connessi tra loro direttamente. Potete divertirvi a trovare quali sono i vari casi che ho appena descritto (semplice) o a spiegare le correlazioni tra i fenomeni nella lista (un po' meno semplice).

(La lista l'ho presa da una delle ottime lezioni sulla statistica tenute alla Scuola di Astrofisica di Bertinoro. Da cui ho anche appreso che esiste una correlazione tra la frequenza del frinire dei grilli e la temperatura. Dubito però che qualcuno pensi di usare i grilli come termometri.)

14 maggio 2009

È andata

Il lancio è stato perfetto, l'Ariane ha fatto il suo lavoro, Planck e Herschel sono in rotta verso l'obiettivo e le comunicazioni con la Terra funzionano. E perfino la diretta in streaming dal canale dell'ESA non ha avuto intoppi.

Ora c'è solo da aspettare che comincino a prendere dati. (E poi bisognerà analizzarli.)

13 maggio 2009

Godspeed, Planck

Allora: domani, poco dopo le tre di pomeriggio (dopo pranzo e in tempo per il tè, insomma), da qualche parte in Guyana, dovrebbe sollevarsi da terra un razzo Ariane 5. Dentro al razzo ci sono due satelliti: uno si chiama Planck, l'altro Herschel. Se tutto va secondo i piani, tra tre mesi i due dovrebbero arrivare in un punto a circa un milione e mezzo di chilometri dalla Terra (ben oltre l'orbita lunare, per capirci) e piazzarsi lì, per fare quello che devono fare, ovvero studiare le tracce del big bang (Planck) e l'universo nella banda infrarossa (Herschel).

Ecco: è chiaro che a me la cosa interessa più che a voi, visto che a una delle due missioni (Planck) ci ho lavorato parecchio negli ultimi dieci anni e passa, e vorrei continuare a farlo in futuro. Comunque, se volete farmi compagnia, potete seguire la diretta del lancio qui.

10 maggio 2009

Un lungo post su Star Trek (di cui i nati dopo il 1980 possono leggere solo l'ultimo paragrafo)

Prima di dire quello che penso dello Star Trek di JJ Abrams, devo fare una premessa indispensabile. Se non si fosse capito, io sono uno di quelli che da bambini si sono innamorati della serie originale (girata alla fine degli anni '60, ma arrivata da noi solo negli anni '80, attraverso le reti televisive locali). Poi sono cresciuto con i film (i primi sei con il vecchio cast e gli altri), e da adulto ho continuato a seguire tutte le nuove serie di telefilm e di film degli anni '90, prima con attenzione (The Next Generation e Deep Space Nine) poi sempre più distrattamente (Voyager e Enterprise), mentre la saga si avvitava stancamente su se stessa, com'è forse inevitabile per una cosa andata avanti per oltre tre decenni. Comunque, per me Star Trek rimane soprattutto quello della prima serie: Kirk, Spock e McCoy, l'astronave Enterprise e la missione "quinquennale" alla "ricerca di altre forme di vita e di civiltà, per arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima".

Sarebbe naturale concludere che i ricordi infantili e la mitologia che uno crea intorno a essi siano alla base dell'amore duraturo per quei personaggi e per quelle storie. Ma penso che ci sia qualcosa di più. La spiegazione che mi sono dato è che nelle storie dell'equipaggio originale dell'Enterprise c'era, oltre al senso dell'avventura e all'esplorazione dell'ignoto, un respiro epico che superava le intenzioni degli autori e che era una conseguenza del naturale scorrere del tempo. Dall'inizio della serie, fino al passaggio del testimone all'inizio degli anni '90, quei personaggi li avevamo visti invecchiare: e non per un trucco cinematografico, ma perché gli anni erano passati sul serio. Qualcuno poteva trovare ridicolo quel cast di anziani in divisa della flotta stellare: ma la verità è che i segni dell'età rendevano credibile il legame di amicizia tra i protagonisti, la vicinanza che si forma tra chi insieme ne ha viste e vissute parecchie. E per questo, anche se talvolta i singoli episodi della lunga saga potevano essere deboli (e anche risibili), era l'affetto per i personaggi e per le loro interazioni che dava sempre un motivo per guardarli con piacere. (Uno dei film della serie, il quinto, è per giudizio unanime venuto fuori particolarmente storto, pretenzioso e a tratti semplicemente imbarazzante. Eppure trovatemi un fan che non ritenga memorabili le scene di Kirk, Spock e McCoy intorno a un falò nel parco di Yosemite.)

Tutto questo per tentare di spiegare (prima di tutto a me stesso) con che spirito posso essere andato al cinema per vedere un film che ha lo scopo dichiarato di prendere quelle storie, quei personaggi, quei ricordi, riavvolgere il nastro e ricominciare da capo, con nuovi volti al posto dei vecchi. Non è il solito remake. Fatte le debite proporzioni, per me è come se avessero deciso di tirare giù il Colosseo per rifarlo in acciaio e vetro. Voi provateci pure, ma non si fa. Non si può fare.

E invece, sapete che vi dico? In qualche modo JJ c'è riuscito. Non so bene come, ma quella roba lì è Star Trek. Quei tre sullo schermo sono proprio Kirk, Spock e McCoy. L'astronave è più lucida, più nitida, il ponte è tutto bianco (e la sala macchine sembra la centrale del latte), ma quella lì è proprio l'Enterprise. C'è più azione, più effetti speciali, si muove tutto come se fosse "24" (poi un giorno forse la smetteranno con questa cosa della macchina a spalla), ma non è questo il punto. Il punto è che le battute e gli sguardi sono quelli. E che con un colpo gobbo che non vi dico (ma che un po' avevo anticipato qui) questi hanno anche trovato il modo di liberarsi della zavorra di tutti quei vecchi film, e si sono concessi il lusso di inventarsi un futuro completamente nuovo. Non solo hanno deciso di rifare il Colosseo, ma ora se vogliono possono farlo rettangolare.

Poi, a quelli più giovani, che non hanno mai visto prima un film di Star Trek, tutto questo importerà ben poco. Ma se avete sopportato quella robaccia che qualche anno fa vi hanno spacciato come Star Wars, date retta: questa è meglio.