26 aprile 2010

Hawking e la guerra dei mondi

Stephen Hawking è stato intervistato dal Times e ha detto che sarebbe meglio non cercare attivamente di contattare gli alieni, perché potremmo pentircene (per capirci, lui la vede alla Independence Day, non alla Contact). Se state ridendo sappiate che io rido con voi, ma sappiate anche che anni fa l'argomento fu oggetto di un editoriale su Nature. Detto questo, chi segue questo blog da un po' potrebbe avere un'idea di come la penso sulla questione. Le distanze tra le stelle sono troppo grandi da coprire, anche alla velocità della luce; e la mia stima del numero di civiltà tecnologiche nella nostra galassia è vicina a zero (decidete voi se includere o no la nostra nel conto). E comunque Hawking sembra credere che l'enorme numero di stelle nella galassia (o di galassie nell'universo) implichi necessariamente una grande probabilità che esista altrove vita intelligente: lo pensano in tanti, ma è sbagliato. (Poi, quanto all'aver paura, Arthur Clarke diceva: "Forse siamo soli nell'universo, forse no: entrambe le prospettive sono terrificanti".)
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