16 ottobre 2009

Ancora su LHC, retrocausalità e il New York Times

L'articolo di Overbye sull'ipotesi di Nielsen e Ninomiya (di cui si diceva l'altro giorno) ha provocato comprensibilmente diverse reazioni. Accenno solo a un paio che mi sono sembrate significative. Sean Carroll fa un'analisi piuttosto lunga, che si conclude così:
"In fin dei conti, questa teoria è folle. [...] Ma sono felice di riconoscere che si tratta di un tipo buono di follia. Gli autori partono da un'idea speculativa ma ben definita, e la portano alla sue logiche conclusioni. Questo è ciò che ci si aspetta dagli scienziati. Penso che la probabilità che il modello sia giusto è meno di una su un milione, per cui non prenderò molto sul serio le sue previsioni. Ma il processo attraverso cui quelle previsioni sono state prodotte è perfettamente scientifico."
Ted Bunn si concentra sull'aspetto delle probabilità cui fa riferimento Sean, e mostra che l'esperimento proposto da Nielsen e Ninomiya per verificare la loro teoria è impossibile in pratica, o meglio, è possibile solo se crediamo che un malfunzionamento di LHC causato da un effetto di causalità rovesciata sia a priori più probabile di un qualsiasi altro guasto. Credo che tutte le persone che lavorano su LHC, in questo momento, vorrebbero tanto che fosse così.
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