Per una scienza come l'astronomia, gli inganni visivi sono stati storicamente molto insidiosi, come testimonia il celebre caso degli inesistenti canali marziani immaginati da Schiaparelli a cavallo del ventesimo secolo. Un'illusione astronomica molto tenace che tutti possiamo sperimentare è quella che ci fa vedere la Luna più grande quando è bassa sull'orizzonte, cosa alla quale sono state date in passato le spiegazioni più fantasiose, tra cui un misterioso effetto di lente causato dall'atmosfera terrestre. Che il fenomeno sia solo un'illusione ormai si sa (per convincersene basta fare misure anche artigianali del diametro angolare del satellite in posizioni diverse del cielo) ma la spiegazione accurata dal punto di vista della psicologia è ancora controversa. Una (secondo me la più convincente) la trovate nel bel libro di Paola Bressan, "Il colore della Luna". Che non è un libro sulle illusioni ottiche, ma piuttosto sul modo in cui l'evoluzione ha plasmato il meccanismo incredibilmente sofisticato con cui vediamo il mondo, lasciandosi inevitabilmente dietro qualche ambiguità che ogni tanto ci gioca qualche scherzo. Così, ci si rende conto di come la nostra visione delle cose sia in realtà una (ri)costruzione, non completamente oggettiva, effettuata sulla base di una complessa elaborazione degli stimoli provenienti dall'esterno. E comunque, pur non essendo un libro sulle illusioni, di illusioni ce ne sono di davvero notevoli. Per farvene un'idea, andate a dare un'occhiata al blog del libro (dove trovate spiegata anche l'illusione della Luna).