24 luglio 2007

Delusioni

Uno aspetta per anni di leggere un libro che si intitola "Sulla realtà dei quanti". Aspetta di leggerlo da quando lo ha visto citato nella bibliografia ragionata di "Gödel, Escher, Bach" che, vabbè, avrà pure i suoi limiti, ma è comunque un gran libro, e Hofstadter non è mica uno stupido. Bello, pensa, è strutturato come un dialogo galileiano, ci sono dentro proprio Salviati, Sagredo e Simplicio che discutono di meccanica quantistica. E che bella la meccanica quantistica, c'è tanto di quel materiale su cui speculare, tante cose da provare a capire. E il "Dialogo" di Galileo è un libro meraviglioso. E, insomma, uno questo libro lo vuole proprio leggere, ma non è mai il momento; però in realtà gli sembra quasi di averlo letto già e di sapere che è proprio bello. Poi un giorno finalmente lo legge. E non gli piace nemmeno un po'.
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