11 novembre 2007

Nuovi mondi

Ci sono cose a cui uno si abitua in modo così rapido da dimenticare quanto siano straordinarie. Adesso le scoperte di pianeti intorno ad altre stelle sono diventate così frequenti da meritare poco più di un trafiletto nelle pagine scientifiche dei quotidiani. Per fare notizia bisogna che ci sia un piccolo record da infrangere. Questa settimana si è parlato della scoperta del quinto pianeta intorno a 55 Cancri, una stella distante 41 anni luce da noi. Notizia importante, certo, perché la scoperta di un sistema con molti pianeti rende il nostro sistema solare meno speciale. Ma ho la sensazione che ormai stia subentrando una certa assuefazione a questi annunci.

Ma c'è un modo, secondo me, per cancellare l'impressione della routine. Bisogna pensare a questa continua scoperta di pianeti extrasolari come a un conto alla rovescia. Nessuno sa quanto manca esattamente, ma si tratta di pochi anni, un decennio, al massimo. Un giorno, uno di questi pianeti non sarà semplicemente una gigantesca palla di gas simile a Giove. Un giorno, il pianeta scoperto sarà un pianeta roccioso, intorno a una stella simile al Sole. Sarà a una distanza dalla sua stella tale da consentire l'esistenza di acqua liquida. Un'analisi spettrale rivelerà un'atmosfera, magari contenente ossigeno. Avremo la certezza che lì fuori, da qualche parte, c'è un pianeta simile alla Terra. Quel giorno, leggeremo la notizia e, credetemi, nulla ci sembrerà più come prima.
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