29 dicembre 2006

Pulizie di fine anno

Qui stiamo approfittando delle feste per darci una ritoccatina, e intanto ci siamo trasferiti al nuovo indirizzo: www.keplero.org (grazie ad Alessio). Con l'anno nuovo si riparte.

22 dicembre 2006

Buone feste


Le cartoline di auguri del telescopio spaziale Hubble.

21 dicembre 2006

Big Band?

Per la cerimonia del premio Nobel, George Smoot ha messo in scena il Big Bang nello stadio dell'Università di Berkeley, con l'aiuto della banda studentesca. Qui il video.

20 dicembre 2006

Quel puntino blu chiaro



Ho già detto altrove della mia ammirazione per Carl Sagan. Oggi è il decimo anniversario della sua scomparsa, e Joel Schlosberg ha lanciato una maratona in suo onore nella blogosfera (per l'occasione, c'è anche un nuovo blog dedicato a Sagan).

Da parte mia, avevo in mente da un po' di fare una cosa, ma non avevo ancora avuto tempo: oggi è il giorno giusto. Questo blog cambia sottotitolo, e quello nuovo è ispirato proprio da Sagan. Nel 1990, il Voyager 1, giunto ai confini del sistema solare, scattò una foto del nostro pianeta da una distanza di 6.4 miliardi di km. La Terra appariva come un minuscolo puntino, immerso in un raggio di luce proveniente dal Sole.



L'idea era stata di Sagan, che più tardi commentò la foto con queste parole:
Siamo riusciti a fare questa foto: se la guardate, vedete un puntino. Quello è qui. Quella è casa. Quelli siamo noi. Ogni persona che amate, che conoscete, di cui avete sentito parlare, ogni essere umano mai esistito, ha vissuto la sua esistenza su quel puntino. Le nostre gioie e dolori messi insieme, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche sicure del fatto loro, ogni cacciatore o preda, ogni eroe o codardo, ogni creatore o distruttore di civiltà, ogni re o pezzente, ogni giovane coppia di innamorati, ogni madre o padre, ogni bimbo pieno di speranze, inventore ed esploratore, ogni maestro di morale, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "leader supremo", ogni santo o peccatore nella storia della nostra specie, ha vissuto lì: su un chicco di polvere sospeso in un raggio di sole.

La Terra è un piccolo podio nell'immenso teatro del cosmo. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori perché, nella gloria e nel trionfo, potessero momentaneamente diventare i signori di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di quel puntino sugli abitanti a malapena distinguibili di qualche altro angolo: a quanto siano frequenti le loro incomprensioni, a quanto siano desiderosi di uccidersi l'un l'altro, a quanto sia fervente il loro odio. Le nostre pose, la nostra immaginaria importanza, l'illusione di avere qualche posizione privilegiata nell'universo, sono messe alla prova da questo punto di luce pallida.

Il nostro pianeta è un granello solitario circondato dal grande buio cosmico. Nella nostra irrilevanza, in tutta questa immensità, non c'è alcun indizio che da qualche altro posto possa arrivarci un aiuto che ci salvi da noi stessi. Finora, la Terra è l'unico mondo noto che ospiti la vita. Non ce n'è un altro, almeno nel prossimo futuro, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, certo. Ma non ancora stabilircisi. Che ci piaccia o no, per il momento è la Terra il posto dove si gioca il nostro destino. Si dice che l'astronomia sia un'esperienza che rende umili e forma il carattere. Forse non c'è migliore dimostrazione di quanto sia folle l'autocompiacimento umano di un'immagine del nostro minuscolo mondo visto da lontano. Per me, ciò rafforza la nostra responsabilità di trattarci l'un l'altro con più gentilezza e compassione, e di avere cura di quel puntino blu chiaro, l'unica casa che abbiamo mai avuto.

19 dicembre 2006

Ancora liste

Ok, Galileo non ce l'ha fatta (e neanche Sagan). Il sondaggio di Discover per i migliori 25 libri scientifici di tutti i tempi è stato dominato da "L'origine delle specie" di Darwin (24%) seguito dai "Principia" di Newton (18%); i miei due beniamini si sono invece fermati entrambi al 2%. Campionato a due, niente da fare per gli altri. Restando in tema, John Horgan ha la sua lista dei peggiori libri scientifici (libri dannosi, secondo lui, oltre che brutti) e ha appena fatto anche la lista dei peggiori tra i migliori, diciamo così: cioè quelli che pur essendo universalmente considerati dei buoni libri, secondo lui alla fine hanno fatto più male che bene. Qui, si condivide in particolar modo il giudizio su "Il gene egoista".

11 dicembre 2006

Nobel 2006: COBE e la radiazione cosmica di fondo/2

Ieri George Smoot e John Mather hanno ricevuto a Stoccolma il premio Nobel 2006 per la fisica, cosa di cui qui si era già parlato in un post precedente. In rete c'è il video della cerimonia, il video della conferenza di Smoot e quello della conferenza di Mather. Per chi fosse interessato a sapere qualcosa di più sui motivi del conferimento del premio e, più in generale, sulla radiazione cosmica di fondo, qui c'è un articolo divulgativo che ho scritto per il "Giornale di Astronomia".

(Per chi invece fosse solo curioso di sapere cosa si mangia al banchetto o che vestito mettere, c'è tutto spiegato qui e qui).

7 dicembre 2006

Acqua su Marte/2

Ancora sull'annuncio di ieri dell'evidenza di acqua liquida su Marte. Il punto non è tanto quello della presenza o meno di acqua su Marte. Questo non è mai stato messo in discussione: l'acqua non è un elemento raro, non solo su Marte, ma anche nel resto dell'universo. L'idrogeno e l'ossigeno sono due tra gli elementi più comuni nell'universo, e formare molecole d'acqua da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno è relativamente semplice anche in condizioni estreme. C'è acqua nelle comete, nelle atmosfere di molti pianeti del sistema solare, e persino nello spazio interstellare. La questione semmai è capire se su Marte ci sia oggi acqua allo stato liquido, dove le parole chiave sono oggi e liquido. Oggi su Marte l'acqua è o ghiacciata (ai poli per esempio) oppure in forma di vapore (a pressione bassissima) nell'atmosfera. Che ci fosse acqua liquida su Marte in passato, e probabilmente addirittura oceani, è un'ipotesi molto probabile. Che ci siano segni di erosione dovuti allo scorrere di liquido in superficie è anche questo abbastanza chiaro. Ma fino a oggi non c'erano prove che acqua liquida stia scorrendo adesso sul pianeta rosso. Sia chiaro: sarebbero piccole quantità di liquido, che resterebbero in questo stato per tempi brevi. Ma perché questo è importante per la ricerca di vita? Perché se l'acqua riaffiora alla superficie da qualche deposito sotterraneo, queste sacche umide sarebbero un ambiente in cui eventuali forme antiche di vita microscopica potrebbero essere sopravvissute anche dopo che il resto dell'ambiente marziano è diventato inospitale. Oggi, basandoci sull'esperienza terrestre, sappiamo molto bene che la vita microscopica può mantenersi in ambienti che un tempo venivano considerati estremamente inospitali (ad esempio nelle rocce ghiacciate in Antartide). E se un giorno altre missioni dovessero cercare tracce di attività biologica su Marte, i crateri che mostrano tracce evidenti di attività riconducibili alla fuoriuscita di acqua liquida sarebbero i siti più adatti per un'esplorazione.

6 dicembre 2006

Acqua su Marte


In questi giorni la NASA sforna una grande notizia dopo l'altra. Oggi, il team del Mars Global Surveyor ha annunciato di avere forti evidenze che l'acqua scorre ancora oggi, sebbene solo occasionalmente, sulla superficie di Marte. Un paio di foto di crateri marziani prese a distanza di anni mostrano differenze che potrebbero essere riconducibili all'emergere di acqua liquida dal sottosuolo. Ecco il passaggio cruciale dell'annuncio:
Roughly 20 percent brighter than the surface as it appeared before the flow occurred, the new deposit exhibits characteristics consistent with transport and deposition of a fluid that behaved like liquid water and likely transported some fine-grained sediment along with it.

Su Marte l'acqua non può restare in superficie a lungo, perché evapora rapidamente oppure congela. L'unica sorgente di acqua liquida potrebbe quindi essere qualche deposito negli strati più in profondità del pianeta. L'esistenza di brevi fuoriuscite di acqua allo stato liquido su Marte era già stata ipotizzata in passato grazie a evidenze indirette, ma questa è la prima volta che si assiste al fenomeno nel suo svolgimento. La conferma della presenza di riserve di acqua liquida avrebbe ovviamente conseguenze molto importanti per la ricerca di forme di vita su Marte.

"Ho visto la luce!"

John Horgan ha scritto un articolo per Discover magazine sui tentativi di alcuni scienziati di investigare le basi neurologiche delle credenze religiose. Qui racconta la sua personale esperienza mistica di materialista, ottenuta con un piccolo aiutino chimico. (E qui c'è un'aggiunta successiva).
(Aggiornamento: qui il capitolo finale).

"Vaporizzatela!"

Scott Adams, il creatore di Dilbert, tiene un blog, e ha una sua idea su cosa fare con la Luna, ora che si è riaperta la corsa alla colonizzazione.

5 dicembre 2006

Men on the Moon (again)


Ieri, la NASA ha annunciato i suoi piani per mandare di nuovo uomini sulla Luna e stabilire una presenza permanente sul satellite. L'idea è quella di mandare equipaggi umani per periodi di diversi giorni a partire dal 2020 e stabilire una base alimentata dall'energia solare nei pressi di uno dei poli (che ricevono un'alta percentuale di illuminazione e sono ricchi di idrogeno e - forse - acqua). La base verrà quindi usata per permanenze di lungo periodo (molti mesi) a scopo scientifico e in preparazione della missione con equipaggio umano verso Marte. Il tutto richiederà il completamento dei razzi Ares e del modulo Orion che saranno le versioni moderne rispettivamente dei razzi Saturno e dei moduli Apollo usati nelle leggendarie missioni degli anni sessanta e settanta (lo Space Shuttle, comunque inutile in questo tipo di missione, andrà in pensione nel 2010). Tutto molto eccitante, per chi è cresciuto pensando che nel ventunesimo secolo lo spazio sarebbe stato una seconda casa per il genere umano. La NASA ce la mette tutta per accendere gli entusiasmi del pubblico che dovrà, in ultima analisi, finanziare con le sue tasse un'impresa di questo tipo. Alla domanda "Perché la Luna" risponde: "Perché il genere umano esplora". Ma c'è anche chi è preoccupato che questo tipo di progetti finiranno per sottrarre risorse già limitate a missioni spaziali meno appariscenti ma fondamentali dal punto di vista scientifico.

4 dicembre 2006

Saturno, Titano e la vita sulla Terra

Due buoni motivi per leggere il National Geographic magazine di dicembre. 1) Il servizio su Saturno e le sue lune (Titano in particolare) con le foto ottenute dalla sonda Cassini (e dalla sua "appendice" Huygens). E' bello che una rivista famosa per i suoi reportage fotografici da posti esotici del nostro pianeta allarghi i suoi orizzonti fino ai confini del sistema solare. 2) Le foto tratte dallo splendido lavoro multimediale del fotografo Frans Lanting, "Life: A Journey Through Time". Lanting ha messo insieme musica, testi e fotografie in un percorso poetico che documenta l'origine e l'evoluzione della vita sulla Terra. Un viaggio nel tempo, fatto usando immagini della Terra attuale che evocano quella dei primordi. C'è persino il big bang, suggerito attraverso gli anelli concentrici nella sezione di un tronco pietrificato.