© Don Davis / NASA |
Mentre scrivevo la rubrica che trovate su Wired di questo mese, mi sono imbattuto nella riproduzione integrale di Colonies in Space, un libro del 1977 di T. A. Heppenheimer, lodato anche da Asimov e Bradbury. È un approfondimento dei temi trattati nell'articolo pionieristico di Gerard O'Neill, The Colonization of Space (che fu poi espanso dallo stesso O'Neill nel famoso The High Frontier).
Ecco un estratto dal capitolo What's to Do on Saturday Night?:
And for home entertainment, of course, people will have their stereos, their tape decks and TV's. There will quite likely be a brisk trade in copying tapes of current hits, since new records would prove difficult either to import (the freight rates again) or to manufacture within the colony. The colony will have its own radio and TV stations, which will originate some of their own programing, but which will mainly serve to rebroadcast transmissions from Earth. A single laser beam from Earth can easily carry the programing of all 83 TV channels, both UHF and VHF. One wonders how the colonists will react to "Star Trek" or "Space: 1999."Notevole per riscoprire il clima di un'epoca in cui si studiava seriamente la possibilità di stabilire una presenza permanente fuori del nostro pianeta, per le informazioni tecniche piuttosto dettagliate e per le illustrazioni pazzesche.
Se vi è venuta voglia, c'è anche Toward Distant Suns, dello stesso autore.