Quando stamattina ho letto questo articolo, sono andato a controllare se avevo mai scritto un post a proposito del lago Vostok. (Eh sì, i post qui cominciano a essere così tanti che non sempre ricordo se ho parlato già di qualcosa: per fortuna c'è la casella di ricerca.) Be', a quanto pare no, e la cosa mi è sembrata molto strana, perché quella del lago Vostok è una storia perfetta per questo blog. In effetti, sono sicuro di aver pensato più volte di scrivere qualcosa al riguardo, ma evidentemente non l'ho mai fatto. Riparo subito.
Allora: c'è questo lago in Antartide, che in realtà non è un lago vero e proprio: quantomeno non uno di quelli su cui potete fare un giro in pedalò. Al massimo due piroette coi pattini. Già, perché l'acqua liquida si trova sotto uno strato di circa 4 chilometri di ghiaccio. In effetti, per un sacco di tempo nessuno ha nemmeno saputo che sepolto da quelle parti ci fosse un lago, fino a quando, negli anni '70, non si è scoperta la cosa analizzando la zona con il radar.
Gli scienziati che studiano questo tipo di cose hanno concluso che l'acqua del lago Vostok deve essere rimasta isolata sotto il ghiaccio per almeno 15 milioni di anni. Ora, cosa pensate di trovare nascosto lì sotto, a quelle pressioni, al freddo, in totale assenza di luce, senza che sia stato possibile alcun contatto con la superficie per tutto quel tempo? Non molto, direte, e così la pensavano anche i biologi fino a qualche decennio fa. Solo che nel frattempo si è capito che la vita sulla Terra ha attecchito ed è riuscita ad adattarsi anche in ambienti un tempo ritenuti completamente ostili: vicino a bocche idrotermali che sfiatano gas a centinaia di gradi centigradi sul fondo degli oceani, nel permafrost antartico, in condizioni di estrema salinità, acidità, e che può sopravvivere persino in ambienti altamente radioattivi, o nello spazio fuori dell'atmosfera terrestre. C'è tutta una branca della microbiologia che studia questi organismi estremofili che prosperano in condizioni impensabili per ogni altro essere vivente.
In effetti, quando negli anni '90 gli scienziati hanno cominciato a fare carotaggi nel ghiaccio che copre il lago Vostok, si sono accorti che, anche scendendo a profondità sempre più elevate, si continuavano a riportare in superficie campioni contenenti forme di vita. Capirete che la cosa ha acceso l'interesse degli astrobiologi. Perché ci sono posti, nel sistema solare, le cui condizioni ambientali potrebbero non essere molto lontane da quelle del lago Vostok. Su Marte, ad esempio, potrebbero esistere sacche di acqua liquida sotto la superficie. E quasi sicuramente Europa, uno dei satelliti di Giove, ha un oceano di acqua liquida sepolto sotto decine di chilometri di ghiaccio. Se la vita microscopica è riuscita a sopravvivere nelle condizioni tremende delle profondità antartiche, allora c'è qualche probabilità, sebbene minuscola, che possa esistere anche altrove nel sistema solare.
Negli anni passati, i ricercatori che hanno studiato il lago Vostok hanno scelto consapevolmente di non spingere i carotaggi fino al punto di rompere l'ultimo frammento di ghiaccio, e con esso l'isolamento che per milioni di anni ha tenuto separata l'acqua - e ciò che c'è dentro - dalla superficie terrestre. Ma adesso si è deciso di intaccare l'ultimo strato (anche se al momento manca la conferma definitiva che il tentativo abbia avuto successo).
Naturalmente, sono state prese tutte le precauzioni possibili per evitare contaminazioni nelle due direzioni: da noi verso il lago, e dal lago verso l'esterno. Sia chiaro che nessuno si aspetta di trovare mostri preistorici intrappolati lì sotto, e che la spiegazione più ovvia e probabile per le anomalie magnetiche osservate in questi anni da quelle parti sia da ricercarsi nell'assottigliamento della crosta terrestre sotto il lago.
Certo, il fascino alla Lovecraft del lago Vostok è quasi irresistibile: ma la verità è che, per gli scienziati, poter studiare anche un solo microbo rimasto vivo e intatto in un habitat isolato per alcuni milioni di anni sarebbe più eccitante che ritrovare uno Cthulhu qualsiasi.