Se non sono tornato finora sulla faccenda dei neutrini più veloci della luce, è semplicemente perché, nonostante nelle settimane passate ci siano stati parecchi lavori che provavano a fare le pulci al lavoro del team di Opera, nessuno di questi lavori mi è parso risolutivo. Se davvero è in atto un nuovo fenomeno, non lo si può semplicemente rifiutare sulla base di un'inconsistenza con le teorie attuali. Ancora peggio, non si può presumere che l'errore sperimentale sia dovuto a effetti fisici ben noti, che i tuoi colleghi sperimentali conoscono benissimo e di cui hanno sicuramente già tenuto conto. Eppure, le presunte confutazioni del risultato di Opera, per quanto ne so, finora rientrano in una delle due categorie precedenti. Per quanto mi riguarda, l'unica conferma o smentita di quel risultato può venire da esperimenti indipendenti: per esempio Minos, che starebbe lavorando per ottenere qualcosa già entro il 2012.
In questo senso, dunque, anche le nuove misure di Opera di cui si parla in queste ore sono certamente interessanti, ma non risolutive. Si tratta di verifiche che servono ad accertare se la precisione del tempo di transito dei neutrini dal Cern al Gran Sasso è stata stimata correttamente. Il dubbio nasceva dal modo in cui vengono prodotti i neutrini: si usano collisioni tra protoni, ma la produzione avviene in un intervallo di tempo finito e non è banale capire in quale istante di questo intervallo viene prodotto ciascun neutrino. Nelle scorse settimane, il team di Opera ha rianalizzato l'arrivo di neutrini prodotti al Cern da collisioni effettuate su intervalli di tempo molto più brevi (per dare un'idea: si è passati da 10,5 milionesimi di secondo a 3 miliardesimi di secondo) e la nuova analisi ha confermato che la precisione nei tempi era quella stimata inizialmente. La cosa è servita soprattutto a placare qualche scetticismo interno alla collaborazione e a ottenere una versione definitiva dell'articolo. Insomma: si tratta di un'ulteriore prova dello scrupolo nel presentare risultati così sorprendenti, non di una prova definitiva del fenomeno.