Mi sfugge il motivo per cui, proprio questa settimana, si sia improvvisamente ricominciato a parlare di presunte tracce di vita su Marte. Alla base della notizia c'è un annuncio della NASA originariamente uscito a maggio: se uno lo legge, però, si accorge che non ha niente a che fare con la presenza di tracce di vita. Il rover Spirit aveva trovato alte concentrazioni di silicio in un campione di suolo marziano: un forte indizio (né il primo, né l'unico, peraltro) della presenza di attività vulcanica e acqua liquida nel passato del pianeta. In altre parole, un ambiente che sarebbe stato potenzialmente adatto al mantenimento di microorganismi. Punto. Come da questo, e con sei mesi di ritardo, si sia passati a titoli come "Lo Spirit scopre casualmente residui di vita su Marte" o "Primi indizi di vita sul pianeta rosso" francamente è un mistero. Che sia partito tutto da questo articolo del solito Telegraph, che ultimamente si sta meritando un premio per i titoli più fantasiosi? O forse i titolisti hanno sentito silicio e hanno pensato a questo?
(Tra l'altro, in questo momento in realtà il rover Spirit se la passa maluccio, dopo che questa estate una tempesta di sabbia gli ha ricoperto i pannelli solari.)