Volevo cominciare a dire qualcosa di più sul libro che da un po’ di tempo vedete nella colonna di destra. Parla di cosmologia, e soprattutto della radiazione cosmica di fondo, il segnale proveniente delle prime fasi di vita dell’Universo. Sta arrivando in questi giorni in libreria, e mi auguro che i lettori abituali di questo blog (e anche quelli che capitano qui per caso) possano trovarlo interessante.
Che c’entra la musica col Big Bang? L’Universo primordiale era composto da una specie di gas di particelle elementari, caldissimo e denso. Il gas era quasi perfettamente omogeneo, aveva cioè praticamente la stessa temperatura e densità in ogni punto. C’erano però anche delle lievissime perturbazioni, zone leggermente più dense o meno dense della media: i semi da cui si è evoluta, nel corso di miliardi di anni, la complessa struttura che osserviamo oggi nel cosmo. Bene, queste perturbazioni si propagavano nell’Universo primordiale proprio come le onde sonore nell’aria, comprimendo ed espandendo il gas in modo periodico. Poco più di 13 miliardi di anni fa, lo schema di queste onde sonore è rimasto impresso nella radiazione cosmica di fondo, e oggi possiamo osservarlo, un po’ come se guardassimo la foto delle increspature sull’acqua di un lago. Da queste immagini possiamo ricostruire lo spettro dei suoni primordiali e capire molte cose sulla natura dell’Universo, nello stesso modo in cui possiamo capire quale strumento ha emesso un certo suono analizzando le frequenze delle varie onde che lo compongono.
Mi sono sforzato di rendere il libro leggibile anche per chi non ha una formazione scientifica: per capirci, non ci troverete nemmeno una formula, ma ho tentato comunque di spiegare i meccanismi fisici meglio che ho potuto, dove serviva. Spero che emerga un quadro il più possibile completo (nei limiti di un’opera divulgativa) dei progressi ottenuti in cosmologia tramite lo studio della radiazione di fondo (dalla sua scoperta casuale compiuta da Penzias e Wilson, ai risultati di COBE, agli esperimenti Boomerang e MAXIMA, fino al presente con il satellite WMAP e alle prospettive future con Planck).
Mi piacerebbe anche che questo blog diventasse, almeno in parte, una specie di appendice interattiva del libro, raccogliendo commenti, segnalazioni, chiarimenti, spunti per approfondimenti, critiche. Insomma, leggetelo e dite la vostra!