28 marzo 2011

Relitti


Sembra un delicato anemone di mare, e invece è quello che resta di una supernova, uno degli eventi più violenti che avvengono nell'universo. Quei filamenti dall'apparenza batuffolosa sono in realtà potenti emissioni di raggi X osservate dal satellite Chandra, rilasciate da elettroni che si avvolgono intorno alle linee di forza del campo magnetico.

Se uno volesse farsi un'idea di quanto sia catastrofica la morte di una stella, questa immagine sarebbe un buon punto di partenza. Se non altro per una ragione molto semplice: essa è il residuo della supernova osservata a occhio nudo da Tycho Brahe nel 1572. Più di quattro secoli dopo, gusci di materiale espulso dalla stella morente si stanno ancora allontanando a velocità altissima dal centro dell'esplosione. Il diametro della regione è di circa 55 anni luce.

E per completare l'esperienza, si potrebbe fare un confronto con l'immagine di un altro residuo, quello della supernova osservata da Keplero nel 1604.

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