27 ottobre 2010

Mondi paralleli

"C'è un universo in cui Huckleberry Finn è una persona reale, e fa le stesse cose che Mark Twain gli fa fare nel suo libro. Ci sono in realtà infiniti universi in cui un certo Huckleberry Finn fa ogni possibile variante di quello che Mark Twain avrebbe potuto attribuirgli. Quali che fossero le varianti, importanti o meno, che Mark Twain avesse voluto apportare nello scrivere il suo libro, esse sarebbero state comunque vere."
Se l'universo fosse infinito, allora qualunque evento non vietato dalle leggi della fisica potrebbe avvenire prima o poi da qualche parte. Forse, al di là dell'orizzonte del nostro universo, sono esistiti o esisteranno davvero un Huckleberry Finn, o una Anna Karenina, o un signor Pickwick. È roba da diventarci matto, a pensarci. Poi, uno bravo potrebbe fare profonde riflessioni sul fatto che ogni storia inizia con la domanda "Cosa succederebbe se...?", e quindi ogni volta che leggete un libro o vedete un film state leggendo o vedendo una storia ambientata in un universo parallelo — cosa che, se non amate la fantascienza, potrebbe disturbarvi.

Ma qui ci piace lasciare le cose leggere, quindi mi limito a dire che la frase di sopra l'ho trovata in un libro che ho riletto da poco e che si chiama Assurdo universo (What mad universe). È del 1949, l'ha scritto Fredric Brown, ed è un po' il capostipite di tutti le fantasie moderne sugli universi paralleli. È molto divertente, c'è dentro tutto il mondo delle riviste pulp dell'epoca, e soprattutto c'è una realtà alternativa in cui l'umanità ha trovato il modo di viaggiare istantaneamente da un punto all'altro dello spazio grazie alla scoperta casuale di uno scienziato che lavorava sulla macchina da cucire della moglie. Somiglia molto a un film che è uscito venticinque anni fa esatti, in cui il protagonista finiva per sbaglio in una realtà diversa dalla sua e doveva trovare un modo per tornare indietro ("il flusso canalizzatore!"), possibilmente senza alterare troppo le cose nell'universo di partenza. Ah, in quel film, c'era anche un genio squinternato che si chiamava Doc Brown: come direbbe mister Giacobbo, sarà solo una coincidenza? Comunque, io quel film stasera me lo riguardo.
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