29 novembre 2009

Nuove evidenze di attività biologica su Marte?

Nel 1996, la NASA fece un annuncio sensazionale. Le analisi effettuate su un meteorite di origine marziana sembravano mostrare indizi di possibile attività biologica. Il meteorite era stato ritrovato sepolto nel ghiaccio in Antartide, ed era rimasto isolato lì sotto per diverse migliaia di anni. Se quelle tracce erano state davvero lasciate da organismi viventi, quegli organismi dovevano aver vissuto su Marte, in un lontano passato.

Ovviamente, la cosa era potenzialmente rivoluzionaria. Al punto che Bill Clinton si sentì in dovere di fare un discorso alla nazione e al mondo. Ma, come avviene nella scienza, furono fatti studi e analisi indipendenti, le diverse conclusioni furono vagliate spietatamente, e iniziò un lungo dibattito tra quelli che pensavano che le tracce fossero di origine biologica e quelli che ritenevano che potessero essere adeguatamente spiegate da semplici processi chimici.

Dopo qualche anno l'entusiasmo si attenuò, e sebbene l'ipotesi biologica non fu mai esclusa del tutto, si raggiunse un certo consenso intorno al fatto che le tracce fossero di natura chimico-fisica. Un allora sconosciuto (e deluso) Dan Brown si ispirò alla faccenda per il suo libro La verità del ghiaccio, montando a neve una storia di complotti e trame politiche.

Qualche giorno fa, il gruppo che aveva presentato i risultati del 1996 è tornato alla carica. A quanto pare, a più di dieci anni di distanza, ulteriori analisi avrebbero rafforzato l'ipotesi biologica. Per ora non c'è molto altro, quindi prudenza: ma pare che la NASA farà un annuncio ufficiale domani, lunedì. Staremo a vedere: restate in giro.
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